Noi di THE PLAYOFFS by ATIPICI abbiamo sviluppato il progetto degli “Scatti Atipici” in collaborazione con i ragazzi del secondo anno del corso di Fotografia dello IED per raccontare la nostra visione degli US Sports, del lifestyle che rappresentano e dell'abbigliamento sportivo che li celebra. 

Una sfida sorprendente nata dal desiderio insaziabile di collaborare con i giovani, con gli artisti emergenti e con le nuove realtà creative per offrire la possibilità di esprimere a pieno la loro vitalità, uscire fuori dagli schemi, riscrivere i canoni dello stile e offrire al fangear dei migliori team NBA, NFL, MLB ed NHL nuova vita. 

Durante questa esperienza incredibile i giovani fotografi hanno sviluppato lavori di gruppo e lavori singoli con scatti che stravolgessero le tradizionali tecniche fotografiche e che fossero in grado di decontestualizzare i prodotti indossati dai modelli e dalle modelle, per ampliare la percezione di brand di fama internazionale come Nike, Jordan, New Era, ‘47 Brand, Mitchell & Ness e Fanatics Branded.

I risultati sono stati decisamente all’altezza delle aspettative e selezionare i migliori progetti fotografici  non è stato facile. Confrontandoci con la nostra partner e direttrice del corso, Erika Banchio, abbiamo selezionato 3 vincitori che, oltre ad aver prodotto degli scatti di indiscutibile qualità, sono stati in grado di proporre storytelling unici, coinvolgenti e di rottura verso i canoni della fotografia sportiva e commerciale, in una parola: Atipici.

Il primo premio è andato a Roberta Angelillo che si è ispirata alle tendenze del fashion per sviluppare uno storytelling visivo elaborato, che inizia, come tante storie, con una festa. 

Musica alta, tanta energia. Risate, sguardi. Una danza nella notte. I ragazzi e le ragazze della città che ballano scatenati, sfoggiando gli outfit più originali per avvolgere i loro corpi, perfetti così come sono. Ci si lascia trasportare dalle vibes delle hit che suonano dalle casse, dai colori e dai riflessi delle luci in un’avventura destinata a finire ma che, per chi la sta vivendo, sembra sospesa nel tempo.

Si può percepire l’elettricità nell’aria, la passione. Emozioni forti e reali. Quelle stesse sensazioni che gli appassionati provano nel momento clou di un game, al climax di un incontro, quando il proprio eroe salta verso il canestro, tira la palla per metri e metri, verso il proprio compagno, nell’area di touch-down; quando, fremente, colpisce la palla con la mazza o il puck con lo stick. 

In quel momento la tensione è alle stelle, e nello stomaco sentiamo un misto incontenibile di emozioni, come in cima ad una pendio, prima di saltare: un mix di paura, sbalordimento, felicità ed ammirazione. Il tempo scorre lento, il silenzio è totale. 

Poi il dischetto passa il portiere e buca la porta; la palla supera il diamante e vola verso gli spalti; il runner afferra sicuro la palla ovale dopo il tiro da 64 yard del quarterback e la palla sfiora il rim del canestro, sgusciando attraverso la rete... “Swoosh” 

Il silenzio esplode in un boato. I tifosi si scatenano: urli di gioia - o di rabbia - cori, lacrime e balletti ridicoli, stilosissimi. Così il party si anima incredibilmente. Con il drop del track più caldo, si diffonde in un secondo una vitalità travolgente. La musica riparte, la gente si scatena, è un Home-Run. 

Poi il tempo scade, l’arbitro fischia, la musica sfuma lentamente e le luci si riaccendono; l'incantesimo svanisce. È finita. Tutti sono a tratti confusi, come risvegliati da un sogno, ma felici. Il cuore batte ancora forte nel petto. Si inizia a riacquistare la percezione della realtà. “Com’è andata?”

Ci si guarda intorno. I volti dei compagni e degli avversari, dipinti con i colori del proprio team o con il make-up per la serata, sono ancora elettrizzati. Siano essi dei New York Yankees, dei Chicago Cubs, degli Los Angeles Lakers o dei Chicago Bulls non conta, la passione per lo sport, per ciò che si fa, in quel momento, connette tutti.
In quel momento non importa chi abbia vinto o chi abbia perso. Non è rilevante il risultato, o come sia andata la serata. È finita - certo - ma per chi ha vissuto a pieno quei momenti, la festa non è finita.

Ci si ritrova con gli amici, ancora dispersi tra i coriandoli colorati, i palloncini, i peluches e tutti i resti di quello che è stato senza dubbio un party incredibile. Ci si racconta com'è andata, quale momento fantastico sia stato il preferito e si ride, sapendo che non è l’ultima volta che si provano quelle emozioni.

Basterà allora continuare a vivere con amore lo sport, sia esso il basket, il football americano, l’hockey o il baseball, e a supportare la propria squadra e i propri campioni, indossando i colori e le grafiche ufficiali dei team, stampate e ricamate sulle canotte Mitchell & Ness, sulle magliette, sugli shorts, sulle felpe - leggere o con cappuccio - sulle casacche di Nike MLB e NBA ,  e su gli iconici cappellini New Era e ‘47 Brand. Ogni outfit può essere un omaggio ai nostri idoli.

Con i suoi scatti, Roberta Angelillo ci ha raccontato questo e, come lei, noi di THE PLAYOFFS crediamo fortemente che fare ciò che si ama - e farlo bene - sia l’unica cosa che conta. L’unico modo per non far finire mai la festa.

Esplora la nostra visione ed entra nel nostro mondo. Prossimamente vi racconteremo gli altri concept dei vincitori del progetto in collaborazione con IED Torino. Stay Tuned!

Nel mentre non smettere mai di portare avanti il nostro credo sfoggiando il fangear dei tuoi team preferiti con tutto lo stile del fangear che trovi nel nostro store di Torino, in via Roma, 220 e online su THEPLAYOFFS.COM