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The Miracle On Ice, una storia di sport tutta americana

Il Miracle On Ice, la storia dell’incredibile vittoria USA alle Olimpiadi Invernali del 1980 

Non molti conoscono la storia dell'ice hockey americano, ma quella del Miracle On Ice va raccontata.
È anche grazie a questo momento iconico che l’NFL oggi è la lega sportiva professionistica con uno tra i migliori campionati di ice hockey al mondo.

Era il 1980, a Lake Placid si giocavano le XIII Olimpiadi Invernali, ospitate dagli Stati Uniti. Tra tutti gli sport in gara, nessuno si aspettava che la competizione più interessante dell’anno a rimanere negli annali sarebbe stata la corsa alla medaglia d’oro per l’hockey su ghiaccio.

 

Miracle On Ice - Il sogno americano del 1980

La favoritissima era l’Unione Sovietica mentre gli States erano gli sfavoriti, con un team composto da players universitari e dilettanti. 

I pronostici erano fatti ma al girone eliminatorio gli US sorpresero tutti con il loro gioco fisico e ben coordinato e terminarono con 4 vittorie e 1 pareggio, si erano qualificati al girone delle medaglie. I fan americani erano increduli e anche se ci speravano, in molti sapevano che ci sarebbe voluto un miracolo per portare a casa un'ultima W nel game USA vs Unione Sovietica.

Su quel rink di ghiaccio a Lake Placid c'era un clima da Guerra Fredda. ⁠La nazionale statunitense era formata da nomi che non avrebbero mai sfondato in NHL, ma il risultato ribaltò il pronostico, compiendo il "miracolo su ghiaccio" americano.⁠

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USA vs URSS: l’hockey su ghiaccio come la Guerra Fredda

Il match decisivo USA vs URSS iniziò con l'Unione Sovietica iniziò con gli americani subito in svantaggio, come per altro in molte delle loro partite preliminari. Vladimir Krutov aveva deviato un tiro di Aleksei Kasatonov oltre il keeper statunitense Jim Craig, portando i sovietici in vantaggio per 1-0. Buzz Schneider aveva rialzato gli States al pareggio ma i sovietici si erano rapidamente riportati in vantaggio con il gol di Sergei Makarov. 

Sotto la pressione di un 2-1 con avversari storici, Craig si risvegliò, iniziando a migliorare il suo gioco esponenzialmente; respinse tiri sovietici da ogni direzione mantenendo la partita in stallo non senza fatica. 

Il primo tempo stava per finire ma un Dave Christian tanto disperato quanto determinato scagliò un tiro folle verso Tretiak. Il portiere sovietico parò il tiro, ma il rimbalzo gli fu sfavorevole e Mark Johnson, appostato in attesa, colse l’occasione riaprendo la partita.

Nel secondo periodo Tikhonov decise di sostituire Tretiak col portiere di riserva, Vladimir Myshkin. Quella decisione sorprese molti giocatori di entrambe le nazioni e la mossa sembrò funzionare all'inizio, Myshkin parava tutti i tiri dando alla squadra la possibilità di costruire l’azione che culminò con il gol di Aleksandr Malcev. Fine secondo tempo: 3-2.

All'inizio del terzo ed ultimo tempo il punteggio era tornato in parità (3-3). A dieci minuti dalla fine, il capitano statunitense Mike Eruzione mise a segno il punto decisivo ed il portiere J. Craig resse ad una serie di tiri devastanti dei sovietici fino alla fine. ⁠Negli ultimi momenti, la folla iniziò il conto alla rovescia ed il telecronista Al Michaels portò il conteggio in telecronaca, con il famoso finale per il quale la gara sarebbe diventata famosa:⁠

"Undici secondi, vi restano dieci secondi, stanno contando alla rovescia in questo momento...

Morrow passa a Silk, restano cinque secondi di gioco! Credete nei miracoli? Da adesso sì!" ⁠

La jersey originale del Miracle On Ice

I Giochi si conclusero con zero sconfitte per gli USA, che vinsero l'oro. ⁠Oggi, la casacca di Mike Eruzione, il capitano che condusse il team al Miracle On Ice, è un simbolo dal valore inestimabile, o quasi. La Miracle On Ice original jersey di Mike Eruzione oggi è valutata ben sopra il mezzo milione di dollari, battuta all’asta per $ 657.250, 00

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